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“La dipendenza affettiva” Daniela Santabbondio
di D.Santabbondio (articolo tratto dalla conferenza tenuta per Genitori Singolari- Milano aprile 2010)
Cosa è la dipendenza affettiva?
La dipendenza affettiva è una condizione relazionale negativa, è caratterizzata da un’assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva, tende a creare malessere psicologico e fisico invece che benessere e reciprocità. La dipendenza da qualcosa o da qualcuno è utile e positiva se è transitoria e limitata al superamento di una difficoltà di crisi esistenziale oppure legata alla fase dell’innamoramento, ma, diventa un problema, se diventa un atteggiamento statico, continuativo e ripetitivo. Importante è ricordarsi che ognuno di noi è dipendente dagli altri, a tutti noi fa piacere avere approvazione conferme e ammirazione da parte di chi ci circonda, la vera indipendenza esiste solo al raggiungimento di uno stato di disidentificazione egoica, ma questo è solo appannaggio di maestri spirituali o persone che hanno realizzato il loro vero sé.
Per noi persone comuni, credo sia importante focalizzarci su un primo importante obiettivo: quello di raggiungere un sano contatto con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda.
Quale è il significato di un rapporto codipendente
Mi riaggancio al tema del rapporto collusivo o della relazione parassitaria reciproca per limitare le angosce ed i buchi evolutivi che possiamo avere avuto nel nostro passato. Questo aspetto è alla base di una relazione codipendente.Aldilà di una moltitudine di meccanismi di difesa che si intersecano fra di loro, nelle relazioni di coppia esistono due principali modalità relazionali: la modalità dipendente e quella evitante.
Il dipendente è assuefatto dal bisogno e l’evitante è assuefatto dall’evitamento. Se non siamo dipendenti o evitanti cronici è possibile oscillare nella nostra vita da una modalità ad un’altra, questo a dipendenza di chi abbiamo vicino e da quali ferite del nostro bambino interiore siamo toccati. Il vero problema nasce quando siamo statici in una di queste due modalità. Spesso diventa un modo di essere e di porci nella relazione, in questo caso ci è da impedimento nel vivere una relazione “sana”. Che tipo di rapporto avevo costruito con il mio ex partner?Quali modalità o strategie relazionali erano presenti?
Come riconoscere la modalità dipendente:
Il dipendente fa fatica a mettere dei confini fra se stesso e gli altri, si relaziona sempre da uno stato di bisogno, si attacca, tende a manipolare l’altro, nutre aspettative, teme l’abbandono, la separazione, la solitudine. Troppa energia vitale è impiegata nell’amare o nel ricevere amore e approvazione. Ha un atteggiamento negativo verso di sè, nutre un forte senso di inadeguatezza. La dipendenza affettiva si fonda sul rifiuto, si cercano inconsciamente relazioni nelle quali ci si sentirà infine rifiutati, oppure si mettono in atto comportamenti che ci porteranno a confrontarci con l’abbandono.
Spesso per poter esistere la persona dipendente ha la necessità di utilizzare la volontà e la determinazione di un altro, che, a volte, anche non volendo la trascina verso un baratro di annullamento corporeo e mentale. Se siamo dipendenti affettivi è opportuno ricordarci che non siamo condannati, la separazione può essere un momento di dolore attraverso il quale è possibile attivare una capacità di rivisitazione e consapevolizzazione delle nostre modalità relazionali.
Riassumendo, questi sono i sintomi che caratterizzano la personalità dipendente:
1. Difficoltà a sperimentare autostima e amore per se stessi.
2. Difficoltà a definire i confini con gli altri, difficoltà a proteggere se stessi.
3. Difficoltà nel riconoscere l’altro per quello che è.
4. Difficoltà a riconoscere i bisogni dell’adulto, e difficoltà nel prendersi cura di sé stessi.
5. Difficoltà nell’esprimere e sperimentare la propria realtà.
6. Paura di perdere l’amore
7. Paura dell’abbandono, della separazione
8. Paura della solitudine e della distanza
9. Paura di mostrarsi per quello che si è
10. Gelosia e ossessività
11. Senso d’inferiorità nei confronti del partner
2. Difficoltà a definire i confini con gli altri, difficoltà a proteggere se stessi.
3. Difficoltà nel riconoscere l’altro per quello che è.
4. Difficoltà a riconoscere i bisogni dell’adulto, e difficoltà nel prendersi cura di sé stessi.
5. Difficoltà nell’esprimere e sperimentare la propria realtà.
6. Paura di perdere l’amore
7. Paura dell’abbandono, della separazione
8. Paura della solitudine e della distanza
9. Paura di mostrarsi per quello che si è
10. Gelosia e ossessività
11. Senso d’inferiorità nei confronti del partner
Le frustrazioni dovute a genitori assenti o anaffettivi o incapaci di riconoscere i bisogni autentici del figlio sviluppano caratteri più orali e dipendenti. Il dipendente va alla ricerca di un momento perduto, si chiede chi soddisferà i suoi bisogni, sente il vuoto per quella conferma di amore mai ricevuta.